“Atlans feminae” è un work in progress che intende indagare il tema del ritratto contemporaneo attraverso alcune figure femminili note e meno note della storia che l’artista ha scelto di approfondire per affinità personale ma che acquistano nel lavoro una forma universale. Indagando infatti la storia privata e pubblica dei suoi soggetti, Eleonora Rossi ritrova in taluni comportamenti un sentire femminile comune che travalica il tempo e lo spazio e che riconosce fortemente presente anche nella contemporaneità.
La prima opera risale al 2011 e vede come protagonista Penelope, il personaggio descritto da Omero nell’Odissea e nella quale l’artista si immedesima per vicissitudini biografiche.
Le successive due video installazioni vengono prodotte dieci anni dopo e sono dedicate a Isabella d’Este, nobile, mecenate e raffinata intellettuale rinascimentale e Sofonisba Anguissola, pittrice del tardo Rinascimento. Le opere si pongono storicamente e visivamente nella tradizione dell’espressione visiva del ritratto per trascendere però la pura formalità e offrire al pubblico una rappresentazione più intima basata sull’immaginazione delle motivazioni che al loro tempo hanno spinto le protagoniste a compiere talune scelte di lavoro e di vita. Ogni video installazione si compone di due inquadrature affiancate in split screen, una dicotomia tra i cui estremi si esprimono i caratteri delle donne così come richiama anche il titolo dell’opera stessa Nec spe nec metu (Né con speranza, né con timore) tratta da un motto di Isabella d’Este.
Le ultime due video installazioni in ordine di tempo, sono dedicate rispettivamente a Leonora Carrington, artista e scrittrice surrealista e a Fernanda Wittgens, la prima direttrice donna della Pinacoteca di Brera nonchè figura chiave della ricostruzione post postbellica (II WW) a Milano.
Le attrici che interpretano i soggetti delle video installazioni, sono persone comuni che condividono con l’artista ciò che il soggetto rappresenta e partecipano attivamente alla realizzazione dell’opera assumendo su di sé quel sentire femminile che le accomuna. Lo scouting viene perciò realizzato anche in base alla vicinanza intellettuale o emotiva dell’attrice al soggetto.