Sono tre scene in continuo movimento del corpo dell’artista, dove nonostante lo si percorra tutto, esso non si può distinguere il soggetto perché visto da molto vicino. Il montaggio offre tre visuali differenti contemporaneamente, con una ripresa autonoma e in “viaggio” sul corpo così ravvicinato da farlo sembrare a momenti altro da sè, immerso nell’oscurità. Chi guarda instaura un’intimità visiva, ma senza poterlo descrivere. Conosce e non conosce.