Selezionata tramite un concorso di idee, "Il barone rampante" è collocata nei giardini di Villa Doria, cuore della città di Angri, luogo dell'incontro tra l'uomo e la natura. Ho lavorato sulla sintesi di questo incontro che sembra allontanarsi sempre più. Si usa dire "sei con la testa tra le nuvole", basterebbe invece averla tra gli alberi per riconquistare l'intimità perduta.
Una lamiera di ferro pressopiegata si sviluppa in verticale intersecandosi, simboleggiando un uomo e un albero uno di fronte all'altro. Alla base della scultura, un rocchio di "colonna dorica", metà liscio e metà scanalato, sfettato a 45 °, a rappresentare le radici culturali dell'uomo, in relazione alle radici naturali dell'albero (queste ultime incise sulla faccia obliqua del rocchio di colonna). Quattro sfere mettono in evidenza la spina dorsale dell' uomo.
Il titolo è la parafrasi di un romanzo di Italo Calvino scritto nel 1957, in cui un adolescente, per una lite col padre, decide di salire sugli alberi del giardino di casa e di non scendere mai più. Infatti, dal giardino ai boschi passerà tutta la sua vita sugli alberi e sarà una vita piena di avventure.