Le Vele di Scampia, sono delle abitazioni popolari costruite con la legge 167, progettate dall' Architetto Francesco di Salvo, sono composte da 7 edifici su un'area di 115 ettari. Ispirandosi ai princìpi delle unità abitative di Le Corbusier, alle strutture « a cavalletto » proposte da Kenzo Tange e più in generale ai modelli macro strutturali, Di Salvo articolò l'impianto del rione su due tipi edilizi: a « torre e tenda » .
Questa installazione esalta e valorizza le Vele e la loro integrità strutturale, anche se nell'immaginario collettivo rappresentano una zona a rischio, con tanti problemi sociali.
L'intenzione principale di questa operazione artistica e' di valorizzarle come un Monumento, un Luogo Sacro.
Le Vele rimaste sono tre e le altre sono state abbattute: la Vela F 1997 , Vela G 2000 , Vela H 2003 , Vela E 2020.
Il titolo delle installazione prende forma anche dalla lettera che accompagna le singole vele, che possono essere linguisticamente rappresentate così "la VELA N." e "la VELA O. ", pertanto unendole in un processo creativo di trasformazione del titolo al plurale fanno nascere l'installazione : “ VELE N.O. 167 “.
Le lettere distinguono le due installazioni: la “N” è quella a sinistra definita a “tenda”, la "O" quella a destra a “torre”.
Si crea un gioco di parole dal titolo " VELE NO 167 ", la lettura può essere duplice: come VELE-NO oppure NO VELENO, slogan del NO al traffico di sostanze così illecite, per sottolineare che questi edifici non sono solo diventati sinonimo di consumo un processo di abbandono sociale e civile, ma sono un fenomeno di riscatto creativo.
"VELE NO 167" tende ad evidenziare un'altra quindi possibile lettura incentrata sulla legge 167, ovvero quella legge della costruzione di case popolari, e crea uno slogan “NO 167” che denuncia lo Stato, che nell'interesse costruisce favorendo gli appalti pubblici a determinate aziende , e nel disinteresse successivamente abbandona, non se ne prende cura, e lascia marcire gli edifici popolari in territori periferici già difficili di sé, che favoriscono la proliferazione di strutture criminali e di ghettizzazione delle periferie.
Le due installazioni sono state realizzate con delle pedane in legno, sono 110 pallet, sono bianche, bianco sporco e grigio, sono illuminate al centro da neon verdi e bianchi, i neon che illuminano i ballatoi centrali e balconi.