I sentimenti sono al primo posto: quando si cerca di costringerli, farli stare dentro i canoni del socialmente accettabile (la grandezza della tela), il cuore piange così come ogni parte del corpo umano: le mani e i piedi si trasformano in ventricoli cardiaci e il sudore sono gocce di sangue che cadono dal cuore come dalla pelle... allora sì che escono dalla tela: bagnano il pavimento, tutto l’intorno, non puoi trattenerli, non puoi incasellarli. Come l’arte: un dipinto diventa un’installazione e viceversa rompendo il confine fra l’uno e l’altra.
Feelings are the main subject. If we try to oblige them into the“politically correct” (the measures of the canvas), the heart cries, and the pain of the heart is felt in every part of the body: hands and feet turn into cardiac ventricles; sweat are drops of blood that fall from the heart as well as from the skin... they flow down from the canvas and wet the floor. They cannot be held back. So art is like feelings, it cannot be obliged in only one form: paint becomes installation and installation becomes paint. There are no limits.