Rappresenta
un luogo temporaneo, nomade e instabile come la vita stessa, dove è possibile
trovare rifugio e riparo. Qui la forma si alterna al vuoto e alla ricerca
dell'equilibrio. Vivere il proprio tempo implica anche confrontarsi con le
questioni sociali e ambientali della nostra vita quotidiana. La serie
"Territmi" riflette la mia esigenza di guardare una realtà negativa
attraverso una prospettiva positiva che diventa anche giocosa grazie al ritmo
tonale. La scultura è il risultato dell'assemblaggio di parti sviluppate
separatamente, ovvero di frammenti elementari nati autonomamente e poi
aggregati come se all'improvviso una forza di attrazione li avesse magnetizzati
verso un nucleo unitario assumendo la forma di "capanne" composite di
strisce di materiale colorato che sembrano essere tenuti insieme più da una
forza di attrazione che da una coesione strutturale. Per quanto riguarda
l'architettura, hanno mantenuto l'idea di uno spazio interno che si relaziona con
uno esterno, non come limite di un volume pieno, ma come cornice che definisce
uno spazio. L'insieme che ne risulta è quindi multiplo e pronto a rivelarsi
sotto diversi aspetti a loro volta a seconda del punto di osservazione. In
fondo non esiste un angolo privilegiato per uno sguardo unitario, suggerisco
piuttosto di seguire l'avvitamento dei singoli lembi di materia attorno ad un
asse.