Material: tastiera pc,Elementi organici e non post digitalizzati con stampa plotter su lastra di vetro,contenitore in metallo
IN PRINCIPIO FU LA LUCE
L'installazione si concentra nel far riflettere le persone sul rapporto tra natura, e tecnologia perché alcuni esaltano il progresso tecnologico e lo come parte della soluzione, mentre altri prodotti che stia causando più problemi di quanti risolva.
L'evoluzione dell'uomo è stata da sempre correlata allo sviluppo tecnologico. La storia che ha portato il primo uomo dalle caverne alla conquista dello spazio può essere rappresentato come un progressivo e costante miglioramento della capacità umana di accumulare conoscenze e realizzare nuovi strumenti. Questo percorso si è però compiuto nei secoli e nelle spese delle risorse del pianeta.
La speranza che il futuro dell'umanità sia più sostenibile è legato allo sviluppo delle tecnologie che migliorare lo sfruttamento delle risorse del pianeta e di rendere meno invasiva la presenza dell'umanità sul pianeta. Noi creiamo ma al tempo stesso distruggiamo, non abbiamo via di fuga se non accendiamo già, nel nostro intimo un nostro micro cosmo illuminato e colorato.
L'installazione “In principio fu la luce” diviene un “totem” con cui è consegnato un messaggio all'umanità: più la tecnologia cresce, più la natura e l'uomo ne sono fortificati e valorizzati.
Un microcosmo tecnologico connettivo in cui stiamo vivendo per evoluzione e natura rappresentata dalla lastra di vetro con stampa plotter di elementi organici e non che da monitor luminoso, protezione funge dal velo di tulle rosso (effimera bellezza) che ricopre senza nascondere l'installazione , mutamento rappresentato dal modulo di metallo luminoso che funge da scatola pc.
L'opera si veste di un'anima misteriosa, senso ed energia per la nostra esistenza, indice di potenza e serenità, di cui spesso sottovalutiamo la presenza. Sorella del suono nella comunicazione immediata e universalmente condivisa, è addomesticata per le esigenze nostre. L'illuminazione rappresenta la rinascita, la nuova vita in un macro cosmo onirico cui siamo romanticamente abituati a vedere la Terra.
Il “microcosmo” post digitalizzato su lastra di vetro pone in considerare il tema del cibo e lo propone in una veste inedita e irriconoscibile: i singoli alimenti sono presi, mischiati, trattati, ingranditi, studiati e sviscerati al fine di mostrarne la più profonda essenza . Il risultato di quest'analisi, a metà tra alchimia e profanazione, è riprodotto con micro frammenti organici e non, dapprima fissati su piccoli rettangoli di acetato, montato su telai per diapositive 24x36 mm e opportunamente messi in evidenza con coloranti di simile natura. In seguito la creazione è digitalizzata per dar vita a nuovi prodotti, dove la luce vi possa fare da padrona. Cibo e materiali di scarto che rendo fermo col colore per costruire un involucro sigillato (scatola di metallo che funge da contenitore) che noi abbiamo creato con i rifiuti.
Descrizione:
Componenti installazione: Modulo plastico in metallo zincato autoportante con dim. 50x10x50 cm; lasta di vetro illuminata autonomamente con funzione di monitor; tastiera pc classica con mousse; supporto cubico, dim. 50x50x50 cm, per innalzare l'installazione; tulle rosso.
Lastra di vetro, dim. 25x 0,5x 25 cm, stampa plotter, immagini pittoriche post digitalizzate di elementi organici. Durante la fase preliminare, questi elementi sono stati realizzati su acetati di diapositive 24x36 mm .
FASE 1 presentazione frontale dell'installazione
STEP 2 composit descrittivo
STEP 3 composit descrittivo con modulo plastico e dettaglio micro pittura post digitalizzata su lastra di vetro.