Le prime opere di questa serie sono state esposte alla 57. Biennale d’Arte di Venezia, nel Padiglione Nazionale della Repubblica di San Marino. Chiamati “Star Gate” perché creano un'illusione ottica che porta a vedere un portale di stelle che sembra tendere all’infinito. L'opera è controllabile attraverso un'app e un computer interno; l'osservatore può scegliere il colore delle luci, e una particolare funzione permette all'opera di variare colore e andare al ritmo della voce e della musica.
Le opere Star Gate contenenti le mappe stellari sono vere e proprie riproduzioni del cielo Boreale, del cielo Australe, di specifiche costellazioni o, ancora, di specifiche date.
Come si vedeva il cielo stellato di una specifica notte in un dato punto della terra?
Queste opere celesti sono la traccia del cielo di precise date del passato e del futuro: date di nascita o di eventi storici. L’artista con questa pratica collega il microcosmo al microcosmo: l’uomo al celeste.