“Soweit ich das Wesen des kollektiven Unbewussten erfasse, erscheint es mir als ein omnipräsentes Kontinuum, eine unausgedehnte Gegenwart. Wenn an einem Punkt etwas geschieht, welches das kollektive Unbewußte berührt oder in Mitleidenschaft zieht, so ist es überall geschehen“
“Per quanto riguarda la natura dell’inconscio collettivo, mi appare come un continuum onnipresente, un immenso presente. Se a un certo punto accade qualcosa che tocca o colpisce l’inconscio collettivo, è accaduto ovunque”
– Carl Gustav Jung
Dopo aver investigato il macro cosmo (il sopra), e poi il micro cosmo (il sotto) Penelope affonda all’interno dell’umanità (dentro), con due serie profondamente umanistiche: quella sulle Religioni, e quella sulla Filosofia.
Quest'opera fa parte della serie filosofica che riprende la cosiddetta “pietra filosofale”, la sostanza catalizzatrice simbolo dell’alchimia, capace di risanare la corruzione della materia. Così come la pietra filosofale è capace di tramutare la materia, la filosofia ha il potere dirompente di cambiare la visione del Mondo, dell’Universo in cui ci troviamo come esseri umani in relazione alla realtà.
Con questa serie si toccano e si riuniscono lo spirito umano alle osservazioni cosmiche e microscopiche delle serie di opere precedenti di Penelope, in quanto anch’essa riporta a uno sguardo totalizzante, che definisce il posto dell’umanità nell’Universo.
La filosofia nasce in antica Grecia, e proprio da lì nasce il suo nome, che significa “amore per il sapere”. Si tratta del campo di studi per eccellenza che riflette sul Mondo in tutte le sue espressioni, sulla Vita, sull’esistenza dell’essere umano, e sul suo pensiero. Fondante ogni altra dottrina, questo campo del sapere si pone domande sulla conoscenza e l’esperienza del mondo, con la finalità di ottenere quelle risposte che permettono all’uomo di conoscere meglio se stesso nel rapporto con gli altri esseri umani e con il mondo che lo circonda.
Carl Gustav Jung scopre proprio in questo periodo che la psiche umana è unica nel suo punto temporale, ma anche universale, in quanto immersa nello scorrere di quel flusso che chiama “inconscio collettivo”. Proprio da questo fiume sotterraneo originano i simboli dell’umanità, quelle forme che si ripetono in tante società e che rappresentano espressioni umane uniformabili a tutte le culture. Dunque, nel nostro personale vissuto sotterraneo, nelle nostre emozioni, nelle nostre sofferenze ed espressioni passionali continuiamo imperterriti ad affermare ancora che veniamo tutti dalla stessa forza, dalla stessa energia creatrice, e siamo quindi ancora “tutti polvere di stelle”.