La scultura Spazio Costruito, della dimensione di circa h 150 x 140 x 150 cm, è realizzata in trafilati di ferro da 8 mm bianco e lamiere di ferro con disegno a macro di frammenti architettonici.
L’opera è composta articolando una serie di gabbie in ferro (montabili mediate viti) verniciate in bianco in una composizione ortogonale a cui sono applicate tre fasce di lamiera di ferro semi scatolate, con disegni incisi tramite la tecnica della morsura ad acido. Poggia a terra sull’asse inclinato in solo tre punti di contatto al pavimento, quasi sospesa, in bilico sulla superficie piana. Una percezione assonometrica della forma che ne accentua la leggerezza.
Le scultura racconta di scorci di città, di architetture ortogonali, citando palazzi realizzati tra gli anni 30’ e gli anni 50’ del paesaggio urbano milanese, tra cui principalmente Terragni. Su queste lastre sintetizzo alcuni frammenti catturati attraverso scorci in scatti fotografici di Casa Rustici, simbolo di quel costruire razionale e bello, attraverso una nuova lettura del rapporto spaziale tra pieno e vuoto, spazio privato e spazio pubblico.
La mia visione delle forma scultorea è una lettura dinamica, mi ispira la percezione dello spazio che sento attraversando la città. Percezione di movimento, pur bloccata dalla ortogonalità dei volumi costruiti. Sensazione che voglio ricreare con la mia opera.
Le strutture ortogonali sono la sintesi della mia visioni degli spazi urbani ricreate in relazione al luogo con cui dialoga la scultura. La forma del costruito, l’architettura della città.
Lo spazio disegnato dai non luoghi urbani, le strade, i vuoti, i pieni, le linee di fuga dei balconi, le ombre proiettate sulle strade, i volumi architettonici dei cortili interni che dialogano con le facciate.
Il sentirsi dentro e in relazione alla forma della città, di una città come Milano.