Ultimo pezzo di una serie di opere scultoree, articolata tra la grande installazione e il piccolo pezzo, Spazio costruito VIII esprime la relazione strutturale della gabbia costruttiva che ne definisce la forma plastica e il frammento di disegno inciso a morsura su ferro. La relazione di materia costruita e materia vuoto sono la base di questo ciclo e nello specifico in questa ottava versione, la relazione con la parete il suo porsi inclinata alla superficie verticale del muro, ne accentua la reale percezione di prospettiva deformata che si ha guardando da livello strata la verticalità dirompente dei grattacieli Solarium di zona Garibaldi a Milano, da cui tra riferimento e ispirazione. Rapporto interno alla ritmica geometria ripetuta, relazione con il vuoto che diventa materia matrice, dialogano entrambi con lo sguardo del fruitore e aprono una finestra di rimando e riflessioni sul concetto di scultura/installazione.