L'opera è stata progettata e realizzata per essere presentata alla XIII Florence Biennale, alla quale sono stato invitato a partecipare ad ottobre 2021. Essa riassume in modo simbolico ed evocativo la complessità e la bellezza dell'universo femminile. Uno sguardo personale - il mio - che, nella ricerca di comprensione del femminile vuole rendere omaggio ad una ricchezza che può cogliersi grazie ad un rispetto ed un riguardo costante.
L'assemblaggio - la cui forma d'insieme rimanda al simbolo universale del 'femminile' - è composto da elementi eterogenei che rimandano alla femminilità, nella sua accezione culturale, sociale ed al contempo intima ed universale.
Fascino, mistero, seduzione, riflessione, trasformazione, apertura, chiusura, generatività, maternità, sono tutti aspetti presenti nell'opera ed evocati mediante simboli, forme, colori, elementi che attingono in profondità alle radici di un immaginario collettivo, depositario di una memoria ancora presente nella nostra contemporaneità.
Il rame, il colore di Venere; lo specchio altamente, rappresentativo dell'identità femminile sin dall'antica civiltà greca e inserito anche come elemento attraverso cui poter 'entrare' nell'opera; il telaio per tombolo, strumento tradizionale per tessitura e ricamo, arti femminili; il velo nero che evoca protezione, seduzione, chiusura, rinviando anche alle culture in cui esso è ancora presente; il setaccio, assunto come simbolo di verginità nell'antichità; la sabbia vulcanica che rimanda alla Madre Terra, fonte di vita e morte; i fiori e le foglie essiccati e profumati rinviano alla bellezza ma anche alla caducità; lo spartito musicale evoca grazia ed armonia e la farfalla è creatura emblematica del cambiamento e della trasformazione.
Questi elementi, con i loro diversi significati intrecciati e sovrapposti, alludono alla dimensione più intima e segreta della femminilità, che per sua natura è in costante divenire ed ha sua specificità proprio in questo suo processo evolutivo infinito.