The installation talks about micro-plastic pollution in the ocean, their source and their relationships with human life. The largest number of microplastic in the ocean comes from our washing machine，through sewer discharge entering our water system, affecting marine ecology, and even entering our food chain and interfere with our immune systems. This work records my observations of a particular area of the beach on Lido Island in Venice, collecting visible plastic particles on the beach to highlight the impacts on the environment.Then for expressing the art piece and to demonstrate quantification and identification of microplastics in the study, I chose to reinvent the ubiquitous items in my daily life by replacing and magnifying the details that rarely noticed as a focus on human activity. I used a reliable 3D printing material that uses the thermal fusion effect of plastic to complete the styling, combining the materials collected on the beach, shells, ready-made products and fabric, stones, going through imagination and processing them into an interesting portrayal. People's desire for beauty, seeking for a more efficient more comfortable and highly efficient life, has brought us a subtle influence, led us to the cycle of causality. Thus, such contrast between humble substance and the enormous consequences makes it look a bit ironic, but reminds me of things that inadvertently infiltrate our lives and influence our future. Sometimes even we start in a good intention, it will brings a series of questions and consequences that we might not expecting.
Vestiti, cosmetici e beni di consumo: la quantificazione e l’identificazione simultanea tramite micro FTIR delle microplastiche nell’ambiente. Lo studio ha selezionato appositamente le spiagge dell’isola del Lido di Venezia, l’autrice ha effettuato un'ispezione speciale per osservare e raccogliere la plastica spiaggiata, che è quella visibile ad occhio nudo. L’autrice ha scelto una plastica riciclata degradabile come un materiale lineare 3D, usando l'effetto fusione calda della plastica, passando attraverso l'immaginazione e l'elaborazione in un modello, combinando i materiali trovati alle spiagge, le conchiglie di molluschi, prodotti pronti, e tessuti di abbagliamento per evidenziare che la plastica è anche quella non visibile ad occhio nudo. Ricreando oggetti a portata di mano nella nostra vita quotidiana, sostituendo e ingrandendo i dettagli in plastica che raramente si notano nella vita, l’obiettivo di questo lavoro si concentra sull'inquinamento micro-plastico nell’oceano, le sue fonti e il loro rapporto con la vita umana. Il desiderio delle persone per la bellezza, la ricerca di una vita più comoda, più semplice ed economica ci sta dando un'influenza sottile un ciclo causale. La sostanza apparentemente insignificante e la conseguente enorme crisi e questo contrasto stesso sembra una specie di ironia.
