L’opera consistente in un sasso di granito, e nella sua copia esatta realizzata tramite tecniche digitali. Sintesi di un lavoro di ricerca che interroga i rapporti tra arte e nuove tecnologie, ”Sasso d’artista” parla della cop(p)ia, della relazione (d’amore) che si instaura tra creatore e creato, tra uomo e donna, tra mente e natura, tra analogico e digitale.
Cosa rimarrà tra mille, due mila, un trilione di anni dei due corpi esposti? La nuda roccia sopravviverà alla materia plastica? L’una, r-esisterà senza l’altra?
In un mondo binario, che ambisce alla ”riproduzione” di una coscienza umana tramite l’artificio digitale, di un uomo che cerca nella macchina, la sua ragion d’essere, Sasso d’Artista evoca un nuovo inizio. la ”mappa” è dunque diventata il suo ”territorio”?