L’opera rappresenta un’offerta, intesa come momento di devozione e buon auspicio, alla divinità. Il titolo (Sangye) in lingua tibetana indica il Buddha (San significa “purificato”; ngye significa “che ha ottenuto tutte le qualità”). L’opera si inserisce in un vasto percorso di ricerca artistica che origina da studi dei testi buddhisti tibetani e relative pratiche; ricerca artistica e cammino spirituale sono quindi paralleli l’una all’altro e indissolubilmente connessi.