Con questa installazione vorrei che il pubblico si senta immerso nella propria intimità, che si concentri
sul proprio percorso fisico e allegorico e riesca a constatare come l’arte può diventare un simulacro della
propria identità individuale e collettiva, un compagno che aiuta a scardinare e scomporre le certezze in
echi che rimbombano nell’interiorità, rendendosi fautore di riflessioni più profonde.
Gli stracci ricoperti di colore sono le esperienze che ognuno di noi conserva al suo interno, momenti belli
e brutti che rimangono indelebili come macchie sui vestiti e sulle tele.
I fili collegano una casa all’altra e le donne sono solite stendervi sopra i loro panni, la loro biancheria
esponendoli agli occhi del sole e dei passanti, creando un legame intimo e invisibile, con chi, alzando gli
occhi, si immedesima nella quotidianità altrui. Ogni essere vivente crea inconsapevolmente un legame
con l’altro, ogni singolo comportamento condiziona le persone di ogni parte del mondo, al di là di ogni
muro e al di là di ogni lontananza.
L’installazione “Rivelazioni sottese” è composta da teli dipinti con tecnica mista ben distinguibili grazie all’utilizzo
di un simbolismo che si ripete in tutti i lavori e che riporta ad una familiarità casalinga richiamando una
memoria collettiva tipicamente femminile.