Da secoli le civiltà nel mondo hanno imposto riti di passaggio per siglare eventi del ciclo della vita. In molte popolazioni esistono riti di passaggio, che definiscono l'accesso a un nuovo ruolo. I più tipici sono i riti di iniziazione all'età adulta, questi eventi permettono di legare il singolo al gruppo, ma anche di strutturare la vita dell'individuo a tappe e ruoli precisi.
I maschi che entrano nell'età adulta devono dimostrare il proprio coraggio o la propria capacità di sopportare le sofferenze. Solitamente, incidenti a parte, queste prove non causano ripercussioni fisiche o morali, anzi ne trarranno beneficio perchè al loro superamento acquisiranno autostima personale, rispetto e ammirazione. Sarà per loro motivo di orgoglio mostrare le “cicatrici” o raccontare l'avvenimento nei momenti futuri.
Alle donne non è richiesto di dimostrare nulla alla società, non vengono considerate individui al pari degli uomini, i loro rituali sono di preparazione all'asservire i maschi in età adulta. Spesso, molto prima di raggiungere l'età adulta, quando ancora sono bambine vengono praticati sui loro corpi e nelle loro menti una serie di processi cruenti e indottrinamenti. I loro riti sono dolorosi e riportano ripercussioni sulla salute fisica e mentale, in alcuni casi con elevati rischi di morte.
Nella mia opera ho voluto rappresentare alcuni riti molto cruenti che vengono impartiti alle donne, alcuni raffigurandoli e impartendoli al sesso maschile per coinvolgere empaticamente lo spettatore maschio. La tradizione vittimizza la figura femminile, i loro riti non celebrano la propria cultura, ma sono imposti per confermare la loro sottomissione alla figura maschile.
Approfondimenti:
Spose bambine: Sono bambine o preadolescenti costrette a sposarsi con uomini molto più grandi di loro. Vengono loro negati i diritti umani fondamentali, soggette a violenze, abusi, sfruttamento e gravidanze precoci che mettono a rischio la loro vita, Sottratte all'ambiente protettivo della famiglia di origine e alla rete di amicizie con i coetanei e con gli altri membri della comunità, con conseguenze pesanti sulla sfera affettiva, sociale e culturale.
Alimentazione forzata o Gavage: ancora praticata in Mauritania, dove culturalmente, le figure formose sono percepite come indicatori di ricchezza. In questa tradizione, le ragazze sono costrette a mangiare forzatamente fin da giovani, spesso sotto la minaccia di punizioni fisiche. Lo scopo è un rapido raggiungimento dell'obesità, e la pratica può iniziare in giovane età e continuare ininterrotta per anni.
Lo stiramento del seno: pratica utilizzata per impedire la crescita del seno delle ragazze adolescenti, attuata mediante bendaggi e materiali roventi, allo scopo di rendere i loro corpi meno attraenti per gli uomini per evitare stupri e gravidanze indesiderate che possano ledere l'orgolglio della famiglie. È diffusa in Camerun e nelle regioni occidentali dell'Africa.
Piedi di loto: tradizionale usanza cinese in cui la pianta dei piedi delle bambine veniva piegata e mantenuta di una lunghezza tra i 7 e i 12 centimetri. La procedura era molto dolorosa e richiedeva almeno 3 anni. I piedi fasciati, che rendevano difficoltosa la deambulazione, servivano a limitare, fisicamente ma anche psicologicamente, il movimento femminile, e quindi la sua presenza all’esterno si assistette a una più rigidaseparazione dei ruoli, a una più evidente esclusione delle donne dalla sferapubblica e a una più accentuata subordinazione all’uomo.
Infibulazione: Pratica che prevede la menomazione degli organi genitali delle bambine con lo scopo di impedire di avere rapporti sessuali. Consiste nell'asportazione del clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra vaginali con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale. La mutilazione è irreversibile. La capacità di consumare atti sessuali può essere ripristinata attraverso la defibulazione, pratica che viene svolta dopo il matrimonio dallo sposo. E' un errata convinzione la corrispondente pratica per gli uomini sia la circoncisione (rimozione del prepuzio). Operazione che non comporta nessun disfunzionamento. Il paragone più plausibile è la penoctomia.
Burka: E' un velo che copre completamente il corpo e il volto della donna. Qualche volta è provvisto di una piccola rete per favorire la visibilità, oppure è un velo che copre interamente la testa, lasciando scoperti gli occhi. Si tratta di una estremizzazione dei precetti coranici classici, obbligatorio per esempio in Afghanistan e Iran.