Sodium chloride plays an organic role in this language and it narrates of times spent in melancholy.
The saturated saline solution, dehydrating, climbs on the surfaces of objects, plants or sheets with written poems, covering them with a mantle reminiscent of ice that at times shines with reflected light.
In this way salt preserves, but also seals the affliction, freeing from our pain cathartically but valuing it as something that has contributed to the formation of ourselves.
The technique consists in the addition of a saturated saline solution over a long period of time.
The process of crystallization by evaporation takes time, weeks or months if not years in some cases, thus putting the pieces subjected to this treatment in a condition of abandonment to themselves.
The teddy bear is in disillusioned waiting, remained motionless enough to be covered by the "molds" of salt and time.
“Like salt burns, on wounds, it disinfects.
Time crystallizes, seals the inner scars of abandonment, in abandonment.
These tears evaporate leaving something to touch. "
Il cloruro di sodio prende un ruolo organico in questo linguaggio e parla di periodi passati in malinconia.
La satura soluzione salina disidratandosi si arrampica sulle superfici di oggetti, piante o fogli con poesie scritte, ricoprendoli di un manto che ricorda il ghiaccio che a tratti brilla di luce riflessa.
In questo modo nel sale si conserva ma sigilla una afflizione liberandone catarticamente e valorizzandola come qualcosa che ha contribuito alla formazione delle nostre persone.
La tecnica consiste nell’addizione in più momenti durante un lungo periodo una soluzione salina satura.
Il processo di cristallizzazione per evaporazione richiede tempo, settimane o mesi se non anni in rari casi, mettendo quindi i pezzi sottoposti a questo trattamento in una condizione di abbandono a loro stessi.
L’ orsetto peluche è in disillusa attesa, rimasto immobile tanto da essere ricoperto dalle “muffe” del sale e del tempo.
“Come il sale brucia, sulle ferite, disinfetta.
Il tempo, cristallizza, sigilla le cicatrici interiori dell’abbandono, nell’abbandono.
Queste lacrime evaporano lasciando qualcosa da toccare.”