Con questa installazione propongo una riflessione sulla perdita della corporeità intesa non come presenza fisica, ma come identità/individualità e spiritualità in una società liquida. Un titano stoffa, chiuso nel suo eloquente mutismo, sdraiato su un inadeguato trono di legno, sta aspettando i visitatori, dove la sua apparente assenza, apatia e mancanza di espressione è condizione necessaria per smuovere gli altri e diventare auto consapevolezza.