Progettare
significa gettare
nel futuro, in
avanti, un’idea da realizzare: significa concentrarsi verso un
obiettivo, ponendo in essere tutte le tensioni interne. Questo
“guardare al
futuro” è l’idea
che ha motivato questa mia ricerca, insieme alla necessità di
approfondire il processo creativo. Infatti, questo abbozzare
scartando rappresenta, per ogni artista, l’obiettivo di accostarsi
alla vera idea finale, al suo vero progetto.
The
Crumpled Drawing è un’azione comune a molte delle arti, infatti: i
ripensamenti, le correzioni, i continui rimandi, affondano le radici
nell’inconscio e nella cultura personale in un continuo e
spasmodico correggere per avvicinarsi a quell’unica idea possibile.
Abbozzare e scartare è un continuo rimando, un’entropia al
rovescio in cui l’obiettivo a cui si tende si accosta continuamente
a quell’unica idea racchiusa in embrione nel nostro inconscio, una
perfettibile promessa da raggiungere.
Il
10 dicembre 1948, veniva proclamata la
Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani: per
la prima volta, nella storia dell’umanità, era stato prodotto un
documento che riguardava la libertà e la dignità di tutte le
persone. Ognuno di noi, oggi, per il solo fatto di essere nato, gode
dei diritti sanciti dalla Dichiarazione.
Ognuno
di noi è uguale agli altri. Questi diritti, negli anni, sono stati
disattesi da alcuni movimenti politici contrari ai concetti di
uguaglianza e di rispetto dei diritti umani. Affrontare questa
problematica per me significa dare un seppur minimo contributo al
concetto universale di valore umanitario.
Il
supporto utilizzato si lascia scolpire dalla luce, dalle semi-ombre,
dalle ombre. La sua palpabile trasparenza si somma al segno di
grafite aggiungendo pathos e vibrando su molteplici corde
aggiungendo, con corrispondenza biunivoca, la narrazione di una
storia. Il messaggio artistico è la coerenza tra messaggio e
supporto utilizzato che, per questo, si fa poesia, messaggio.
Così
l’artista rappresenta con pochi tratti il profilo di Papa Giulio
II, nell’aporia tra la sacralità del suo compito e la passione
bellica,
come se quell’aporia fosse realmente trattenuta ed espressa tra
le pieghe del foglio. Un Crumpled
drawing diviene
l’abbraccio di Papa Francesco al frate Biagio Conte, un gesto
commosso che sa dare senso alle azioni umili di un missionario e in
cui il supporto dispiega una sofferente lotta del quotidiano.
Altrettanto incisivo è il delicatissimo acquerello che mostra una
serie di stivali posti a delimitare le sacre spoglie dei nostri
soldati mandati a morire in Russia: nessuno aveva detto loro che per
resistere al gelo dovevano calzare stivali più grandi! Non c’è
che dire: la vocazione dell’uomo ha incontrato spesso la
deformazione dello “scarto”.
La
ricerca dell'artista, però, è incessante e fonda i due progetti di
cui è ideatrice: “telarovescia”
da un lato e “ Crumpled”
dall'altro, danno l'input per il “Crumpled
Painting”.
La
tela non è più bidimensionale ma diviene un discorso fruibile anche
da un'altra dimensione, buca la cornice e stravolge il consueto
concetto di quadro. L'idea si concretizza attraverso l'opera “Live
leaves dead leaves”,
in cui l'idea del legame imprescindibile uomo- natura mostra i due
scenari che non possono coesistere, permangono opposti: l'uomo esiste
finchè la natura vive e si spegne come la natura se questa muore. E
tutto appare quasi profetico quando l'artista attinge ad un passo dal
salmo 1,22-25 di “Pietro”: “Poichè
ogni carne è come l'erba ed ogni gloria d'uomo è come il fiore
dell'erba; L'erba si secca e il fiore cade, ma la parola del Signore
rimane in eterno; e questa è la parola che vi è stata annunziata.”
Eseguita
su tecnica mista: pittura ad olio su un lato e acrilico e grafite
dall'altro, l'opera è poi completata da foglie di platano secche su
cui sono stati scritti dei pensieri e su cui anche gli spettatori
possono scrivere interagendo con l'opera e sentendosi coinvolti
proprio perchè umani! Il Crumpled Painting “Live
Leaves Dead leaves” è
una denuncia e un grido di dolore al contempo che deve far riflettere
i grandi della terra!