MELLOW YELLOW, 2021
Il titolo di questo lavoro ricalca quello di noto brano musicale composto da Donovan negli anni ’60, di genere pop psichedelico. Qui il giallo è dominante, anzi, assoluto, realizzato per una mostra fondata proprio sull’impiego esclusivo di questo colore. Morbido (mellow) appare il fulcro della composizione, un sinuoso groviglio di tubi, che si intrecciano in modo inestricabile, ma armonico.
Le analogie terminano qui: per nulla psichedelica è infatti la cassetta della frutta, prosaicamente recuperata in un mercato, proprio per il suo colore insolito. Il suo compito è offrire alloggio alla matassa dei tubi, che tuttavia tende a debordare dai confini, così come il vecchio decoro dorato si sgancia con decisione dalle maglie della cassetta per librarsi nel vuoto, appeso a una catena sottile.
Protagonisti la materia e gli oggetti trovati, che in questo lavoro, come in altri recenti, si svincolano da un supporto solido, trovando coesione ed equilibrio statico nel gioco di forze generato dal loro stesso assemblaggio. Un altro passo verso l’ibridazione tra quadro, scultura e installazione.