L'opera è strutturata all'interno di una teca lignea nera di forma circolare: una sorta di braciere contenente al suo interno un assemblaggio di carbone, carta, colore e foglia d'oro.
Vi è una materia densa e oscura che rimanda però ad un ardore, ad un'energia che può consumare, distruggere ma anche generare…
L'assemblaggio lascia intravedere un fondo trattato a collage con screziature cromatiche e dorate e sembra dare origine, in una condizione di germinazione spontanea e magica, a farfalle (ricavate da spartiti musicali e carta velina, alcune dorate).
Ecco, dal nero del carbone, dall'ardore e dal travaglio della materia grezza, l'oro della vita nobile e poetica delle farfalle, metafore di leggerezza, armonia e bellezza.
La magia è nella vita stessa, nella sua inarrestabile fluidità, nel mistero insondabile, imperscrutabile del suo creare e divenire senza fine.
É magia trasformare il dolore in Vita e Bellezza. L'arte è, allora, metafora di una ricerca di immortalità e l'opera un condensato di energia, che mostra la meraviglia della creazione a partire da un travaglio.