Questa installazione fa parte
della serie dal titolo “ Macchine
del tempo “, è stata creata per esporre l’opera “ Lucrezia “ utilizzando un
linguaggio ancora più diretto che si avvale degli oggetti simbolo della
composizione, come le scarpe rosse : elemento di denuncia della lotta contro la
violenza sulle donne.
Nel dipinto antico, copia di
Giudo Reni, al centro dell’ installazione è ritratta l’eroina romana Lucrezia
mentre è in procinto di uccidersi come
narrato da Tito Livio nella sua “ Historia Romana “: lo stupro subito da
Lucrezia per opera del figlio del Re di Roma e il conseguente suicidio furono
la causa immediata della rivoluzione che rovesciò la monarchia e stabilì la
Repubblica Romana.
L’eccezionale umanità della
storia e la tragica risoluzione della vicenda contengono archetipi di empatica
forza che trovano sviluppo nel corso della varie epoche grazie alla capacità
creativa degli artisti: Lucrezia diventa soggetto letterario e iconografico da Cranach a Giudo Reni, sospeso
tra leggenda e realtà, esempio di virtù domestiche, eroina dei diritti umani,
vibra di una fascinazione che attraversa
i cambiamenti culturali arrivando fino a noi con notevole attualità.
Il messaggio dell’ opera dal
titolo “ Lucrezia 2019 “ vuole
sensibilizzare l’approccio sull’argomento cambiando il luogo comune dello
stereotipo femminile di virtù che vede passare attraverso il
sacrificio della propria vita in difesa dell’onore violato ; le scarpette
rosse oggi diventano simbolo di protesta, contro gli abusi , le trappole
culturali che in tema di violenza sulle donne ci vengono quotidianamente
trasmessi a scuola, nei musei, sui
media, manipolando il mito di Lucrezia a servizio di scopi politici e sociali .
L’ installazione rientra nella
serie “ Macchine del tempo “, dove lo
stile dell’ Arte Conservativa
diventa matrimonio delle varie
conoscenze dell’artista, tra le discipline dell’arte, del restauro, e
dell’architettura, apprese negli anni di studio e lavoro . Nasce dall’idea di recuperare la copia
autentica del maestro Giudo Reni,
abbandonata all’azione del tempo, per dargli nuovamente forma e dignità
attraverso lo studio dei materiali
antichi e l’intervento di conservazione.
Antico e moderno si fondono in un
dialogo sullo stesso tema , per dare vita a una nuova creazione , che vuole
catturare l’attenzione anche dello spettatore meno interessato all’antico,
raccontando con enfasi comunicativa come si restaura un dipinto e come si può
creare un legame tra passato e presente.
Il significato originale
dell’opera viene espresso catturando all’interno di geometrie e riquadri i gesti più rappresentativi , tali da
divenire una sintesi formale, una semplificazione di lettura dei canoni
classici, più consona allo stile del nostro tempo.
Tempo e spazio che cambiano,
scorrono e trasformano lasciando la donna sempre protagonista
di storie che si ripetono, come ben rappresentato nell’opera dal titolo “ Lucrezia 2019 “.