Opera appartenente alla serie "Happy Family"
La ricerca di Angela Viola, che parte naturalmente dalle sue esperienze personali e che si dirama poi tramite il censimento di idee della gente comune, si evolve in modo da diventare sempre più un concetto astratto di un puro prototipo familiare che appartiene appartiene allo stesso tempo a tutti e a nessuno nessuno. L’artista suggerisce suggerisce il senso di intimità restando allo stesso tempo asettica e distaccata per non far immaginare nessuna situazione privata in particolare. L'intenzione di Angela Viola è di intavolare un discorso impersonale, che non si basa sull'esperienza vissuta della famiglia, quanto su una ricerca teorica e il più possibile ampia che indaga il più importante sistema sociale dell'uomo. La famiglia, infatti, determina tutte le strutture base di ogni individuo: è il nucleo in cui si sviluppa l'inconscio di ognuno di noi e determina tutto il susseguirsi delle reazioni e delle relazioni umane.
Per creare questo immaginario non personale e riuscire a staccarsi il più possibile anche da se stessa, l'artista ha raccolto e fatto proprie varie storie che spontaneamente molta gente comune le ha inviato tramite il web. Queste testimonianze non sono state utilizzate in modo didascalico, ma solo lette e archiviate dall'artista per aiutarla a creare un'immagine mentale più allargata del concetto delle relazioni familiari, un concetto che appartenesse all'intera umanità e non a delle persone specifiche . Se ne ricavano ricavano ritratti in cui il volto scompare lasciando spazio solo alle capigliature dei soggetti abbinati simbolicamente ad oggetti in miniatura, cofanetti con collage di foto e oggetti, e altre opere che, in generale, non narrano episodi ma imprimono con ancora maggior efficacia l'odore di famiglia: una sensazione estesa e intensa che appartiene a tutti e in cui tutti possono ritrovare frammenti della propria percezione.