E' il fregio
che caratterizza le pareti delle navate laterali del Duomo di Monreale e della Cappella Palatina in Palermo, a cui critici e studiosi
hanno dato nel tempo diverse interpretazioni: "Gigli
o fregi a palmizi, piramidi con fioroni in cima o merli arabescati a mosaico, palmizi
stilizzati fanno da cimasa, sequenza di sagome musive o bambole agghindate, avvolte in un corpetto dall'ampio e maestoso collo, dalle maniche a sbuffo e marcatamente stretto in vita e con addosso una gonna lunga e sontuosa con ampia ed inamidata svasatura".
Rorò propone la sua libera reinterpretazione del fregio come “Dame agghindate”, quali spettatrici che, in una sequenza fissa e statica, ferma ed immobile sul piano bidimensionale, si trasferiscono come attrici in uno spazio tridimensionale dove si esibiscono "danzando" su se stesse con un movimento libero e circolare.