"dal pelago alla riva"
"dal pelago alla riva"
La prima cosa da fare per
dare la possibilità di esistere ad un'idea potente ed ancestrale come lo
è il giardino antistante gli inferi, dove gatti misurano leoni e le
margherite son lampioni, è..... Omero ci narra della discesa negli
inferi di Odisseo, libro undicesimo. Egli sacrifica velli sull'antro
infero, ma noi non ci abbiamo neanche provato.
Anzi, si è mangiato vegano.
Nonostante
ciò, succedanei delle viscere e del sangue, i resti urbani mimano
fedelmente consistenze organiche che non putrefarranno mai, ed il
disassemblarli supplisce ad un atto sacrificale nella gestualità e nel
rapporto a filo doppio che viene a crearsi col prescelto 'sacrificato',
come fosse un dono a forma di foglia che trascende la sua immagine
precedente.
un altro fiore
e un fungo
un ramo perfetto e indelebile
vivere
la vacuità del loro infinito conto alla rovescia è la maieutica di
queste forme, di questi pali, di queste anime. Come a strutturare
qualcosa che voglia poi cantare da sola, voler non essere che canale di
questa volontà