L'installazione “Filosofia dell'avvenire” mette in scena tre tele di cm.330x33 sulle quali, come in uno scavo archeologico, si stratificano ossa,... Read More
L'installazione
“Filosofia
dell'avvenire”
mette in scena tre tele di cm.330x33 sulle quali, come in uno scavo
archeologico, si stratificano ossa, cocci, elementi antropomorfi che
si disperdono nella parte alta della composizione.
I
tre elementi partono dall'alto per poggiarsi sul pavimento sul quale
è riverso un canopo dal quale fuoriescono piccole figure
tridimensionali.
La
domanda sottesa è: Chi siamo noi oggi? Che cos'è questo "oggi"
nel quale viviamo?
(...)
E’ un punto nevralgico, su cui insiste questo ultimo ciclo di
lavori della Crescenzi: un’archeologia che irrompe dal silenzio, un
grido. Un urlo il suo, di quel conflitto inesorabile che si consuma
portando in lumine ciò che le tenebre hanno preservato come
sedimentazione umana nel corso dei secoli.
(...)
Dalla
presentazione al catalogo
Prossima alle radici di
Michelangelo Giovinale