Il soggetto è rappresentato nel momento della sua cattura. Nell'attimo in cui si sente costretto, imprigionato. Il polpo, per la sua natura di invertebrato, è dotato di grande flessibilità che gli permette di insinuarsi negli spazi più piccoli ed angusti. Sarebbe quindi perfettamente in grado di liberarsi attraversando i buchi della rete, ma rimane lì, costretto in una posa innaturale, attorcigliato nei suoi tentacoli. Rappresenta il momento in cui, nonostante ci sia una via d'uscita, una possibilità, non si è in grado di coglierla e di liberarsi rimanendo imprigionati in una condizione di costrizione ed angoscia per l'influenza e l'intervento esterno.
Quest'opera, a cui devo molto, ha rappresentato per me una "terapia". In un momento molto difficile, di incertezza, in cui tutto il mondo (o quasi) era confinato e costretto a rimanere chiuso nelle proprie abitazioni, e nel bel mezzo della produzione di altre opere che mi costringevano ad un lavoro lungo e molto ripetitivo per la realizzazione dei numerosi componenti, quali il taglio delle lastre o la produzione di migliaia di anellini, questa scultura ha rappresentato uno sfogo fisico, un intervento liberatorio che mi ha riavvicinato ad un materiale che non lavoravo da tempo. E' stato per me come liberarmi da una frustrazione. Questo pezzo di marmo, che avevo nel mio laboratorio è un pezzo trovato in natura che mi ha permesso di liberare la mente spezzando la ripetitività della produzione in serie e distraendomi dalla sensazione di sgomento del sentirsi prigionieri nella propria casa. Un pezzo di marmo da tempo scartato ed inutilizzato, in quanto "fallato", non lavorabile, che ho comunque avvicinato con l'intento di farne un uso puramente "terapeutico", come fosse un anti-stress. Michelangelo Buonarroti diceva : "Il marmo è come l'uomo, prima di intraprendere qualcosa devi conoscerlo bene e sapere tutto ciò che ha dentro. Così se in te ci sono delle bolle d'aria io sto sciupando il mio tempo". Nonostante io condivida le sue parole, la mia scelta di completare ed esporre quest'opera, che porta in sé crepe, quasi fossero ferite ed imperfezioni che la rendono non vendibile, che le tolgono valore, dipende dal ruolo che nel tempo ha acquisito e dal beneficio che mi ha donato. La sua lavorazione lenta, nei ritagli di tempo tra un progetto e l'altro, mi ha portato a riflettere e a volerla includere nella mia produzione con tutti i suoi difetti, regalandole la dignità di opera compiuta nonostante tutto, senza ritenere per questo di aver sciupato il mio tempo.