Inno
d'Oro
è un'opera dove linguaggio visivo e musica si incontrano e
dialogano, restano in reciproco ascolto per interagire con
l'osservatore. E' composta da due grandi libri d'artista, un ocean
drum,
una navetta sonora e un sonoro. Raccontano l'Amore, la perdita e la
ricerca, il movimento e l'apparente immobilità, l'agire e il
sentire, la paura e il coraggio, il viaggio in mare e il 'viaggio'
sulla terraferma, il fluttuare del mondo lì-fuori di Ulisse e il
silente e attivo mondo interiore di Penelope. Invitano noi essere
umani ad esplorare entrambi i moti, a solcare le acque e a sostare
sulla terra, memori dell' Inno
d'Oro,
il Canto della Vita e della sua Bellezza, anche quando la sofferenza
ci travolge e perdiamo la direzione.
Libri d'artista
I
libri d'artista a rotolo verticale sono ispirati ai 'kakemono'
giapponesi con dipinti o calligrafie da srotolare ed appendere. I due
pannelli rappresentano i volti di una donna e di un uomo sospesi in
uno sguardo eterno e prendono ispirazione dalle figure di Penelope ed
Ulisse.
Nella
casa dell'Amore
che
oggi è un cactus
con
le spine
si
ode un'eterna rima,
un'eterna
melodia,
un'eterna
nenia,
che
la Parola
trasforma
in un
Inno
d'Oro.
Navetta Sonora - Penelope
Una
navetta con il filo entra nel passo aperto tra altri fili e permette
di creare il tessuto, una creazione che è fiducia nella forza
dell'unione e della speranza del ritorno, parola muta custode
dell'attesa. Una navetta volante, di quelle che non si usano più per
tessere, ma ancora capaci di risuonare, nel loro volo ideale tra
presente e passato, tra un prima ed un dopo, tra una donna e un
uomo, tra Penelope e il suo Ulisse. Una navetta sonora, dove i fili
vengono fatti vibrare come i volti e gli istanti che si amano; dove i
fili sono come corde e reti in cui impigliano i ricordi e i desideri.
Corde che costantemente si accordano, si scordano e si riaccordano
perché anche ricordare, re-cordare significa ripassare, ripartire
giorno dopo giorno, notte dopo notte dal cuore verso un altro cuore.
Ocean drum - Ulisse
E'
il respiro, il respiro del mare che tanta parte ha nel viaggio di
Ulisse. Il mare dunque l'acqua e il respiro, metafore per l’unità
dell’effimero e dell’eterno, del fisico e dello spirituale,
simbolo di distruzione o morte, simbolo di vita e di rinascita. Primo
suono che udiamo e suono che ci riporta a casa, come Ulisse, al posto
da dove veniamo.
Sonoro
Venti
mini-tracce sonore avvolgono l'opera. Hanno un ruolo importante
nell'installazione e contribuiscono alla resa immersiva del racconto.
Il materiale audio viene diffuso da un'unica cassa montata sul
supporto agli strumenti musicali. Il sonoro simboleggia e racconta i
vent'anni che Penelope ed Ulisse attendono prima di potersi rivedere.
Le tracce sono composte a partire e perlopiù integralmente dai
suoni dei due strumenti musicali che costituiscono l'opera.