"Quando intuì l'uso che si poteva fare dell'inutile l'uomo fece il suo ingresso nel regno dell'arte". (K. Okakura)
L'Opera è parte di un progetto
intitolato "Il silenzio dei pesci".
Il silenzio dei pesci è un progetto che prova ad indagare le similitudini tra il
mondo marino e quello terrestre. Da questa ricerca sono nati la "Cernia fuor
d'acqua", gli "Scorfani sovranisti rosso e nero", la "Solitudine del pesce San
Pietro", "Fuggi Fugu, fuggi!", "Coda di Cetaceo"...
Ognuno, nel proprio
piccolo o grande acquario-universo dell'utilitarismo, il più delle
volte, emette "bolle"
di falsi bisogni accompagnate da vacue e inutili parole; succede che
"... un martello vale più di una sinfonia, un coltello più di una
poesia, una chiave inglese più di un quadro: perché è facile capire
l'efficacia di un utensile mentre è sempre più difficile comprendere a
cosa possano servire la musica, la letteratura o l'arte".
Non
occorre comprendere quanto
grande sia il mare, la bolla o l'acquario: in quel contenitore ci siamo
o ci finiremo, nostro malgrado. Ciò che conta è riappropriarsi della
consapevolezza
per colmare i vuoti, gli sguardi senza parole, perché " ... se non si
comprende l'utilità dell'inutile, l'inutilità dell'utile, non si
comprende l'arte" non si comprende che quel fiore raccolto e regalato
alla propria compagna è il momento preciso in cui l'essere umano si
eleva al di sopra degli animali.