TINA (Questa non è l'America)
Il titolo del progetto " This is not America " prende spunto dal secondo emendamento della
costituzione degli Stati Uniti d'America, che garantisce ad ogni cittadino il diritto di
possedere un'arma.
L'intento è quello di porre delle domande sulla condizione giuridica riguardante le armi,
confrontando il punto di vista italiano e americano.
TINA viene ricevuto come l'esatto momento di rottura di un sistema, che crea dubbi e
contraddizioni, atti a modificare il consueto processo di analisi oggettistica, creando un vero
e proprio ossimoro visivo. L'oggetto-arma viene dunque rielaborato cambiando
connotazione, affinando il suo aspetto esteriore e ritornando a brillare, rilanciando una
nuova modalità di apprezzare l'estremo e l'eleganza, la natura e l'uomo, la vita e la morte.
Oggetto ludico e in taluni casi elemento atto ad offendere, perde la sua carica espressiva
iniziale, dando la possibilità al fruitore di reinventare un nuovo significato e un nuovo
codice visivo.
L'artista decostruisce possibili immaginari che il pensiero crea nel momento in cui ci si pone
davanti all'accettazione di un fatto concreto, come gli oggetti-arma che possiedono fattori di
natura contrastanti nelle stessa dimensione, aspetti che sembrano il pensiero duale
dell'essere umano rispetto agli oggetti che egli crea.
Le cosiddette armi bianche vivono nel proprio limbo, chiamato “zona grigia”, appese alle
solo giustificazioni che il soggetto può dare, le quali devono essere dimostrabili e
convincenti.
Il limite che separa il lecito e l'illecito, il reato e il consentito, si sgretola: l'oggetto perde la
la sua carica violenta sta diventando fine, fragilemente innocuo e affascinante. I componenti
barocchi trasformano l'immagine aggressiva e rude degli elementi, il legno diventa esile,
decomposto, quasi come se la natura riprendesse ciò che l'uomo le ha rubato.
Vita e morte convivono in una macabra danza di quesiti, in cui risposte e supposizioni sono
destinati a rimanere aperti.
Chissà se potrebbe ancora uccidere... magari con eleganza…