Forme pesanti - 2/5 massi è parte di un progetto più ampio, Forme pesanti, che si instaura nella sfera della percezione visiva finalizzata al movimento e all’interazione con l’osservatore come manifestazione del corpo, inno all’autonoma consapevolezza dell’agire. Ci troviamo di fronte a una “forma” con un’ambivalenza di peso: una illusoria, (peso percepito) che conferisce all’oggetto un peso notevole, ed una effettiva che rileva l’estrema leggerezza dell’essere. Questa dualità innesca un processo, un flusso percettivo che diventa azione, indagine del tangibile, esplorazione delle radici primitive dell’abitare, quell’invito alla resistenza tipica dell’idea di masso, pietra, ormai perso nel vivere contemporaneo. L’affermare la sua natura leggera implica un flusso migratorio inteso anche come evoluzione, un precario abitare nello spazio, una dimora indefinita, un processo di insediamento ancora in corso d’opera ma già visibile sotto forma di sasso, rappresentazione primitiva di sicurezza e protezione. Vi è una ricerca di stabilità in cui l’oggetto è mezzo per il conseguimento dello scopo. Attraverso la ricerca empirica in movimento il soggetto si fa artefice nella creazione di un ambiente protetto in cui fare asilo, si instaura un legame sinergico che rende esso corpo/casa, sviluppando in sé quella capacità di adattamento perseguibile solo attraverso la prassi.