L'opera è
composta da due grandi gruppi rappresentati durante la loro fase migratoria. Da
una parte, le locuste, in formazione compatta, avanzano come un esercito ben
organizzato ed inarrestabile portando distruzione; l'eccessiva voracità
trasforma questi insetti in un vero e proprio flagello ed associati alla forza
distruttiva delle folle, vengono interpretati come un segno del disordine del
cosmo. Dall'altra, le farfalle Monarca si raggruppano e si posano sui fiori,
libere, con grazia e bellezza si uniscono. Come reazione all'avanzata ed al
pericolo prendono il volo e si innalzano. Portano in sé il significato
simbolico di rinascita, cambiamento e trasformazione. Riconnesse alla
femminilità è a loro attribuito un significato spirituale. La loro migrazione
richiama il ritorno delle anime dei defunti, diventando esse legame tra la vita
e la morte in un concetto di trasformazione connesso a la morte-rinascita.
Concepita come opera meccanica in movimento e realizzata
con materiali di recupero, la scultura nasce da una riflessione che ha avuto
luogo durante l'emergenza di Covid-19. A gennaio 2020 alcuni paesi del Corno
d'Africa, della penisola Arabica e del sud-ovest Asiatico si sono trovati a
confrontarsi con una duplice emergenza: la pandemia di Covid-19 e la più grande
invasione di locuste degli ultimi 25 anni, flagello che ha in seguito colpito
anche la Sardegna. L'inusuale intensità di questa ondata di locuste ha causato
enormi danni all'economia di paesi già fragili, ai loro mezzi di sussistenza e
alla loro sicurezza alimentare. Nonostante la gravità di questo evento le
notizie a riguardo sono passate in sordina a causa della mole di informazioni
legate al virus.
Ho trovato spaventoso e destabilizzante il coincidere e
l'accompagnarsi di due eventi così distruttivi. Se da una parte, a causa della
loro voracità questi insetti sono noti da millenni, le locuste del deserto sono
citate nella settima Sura del Corano e all'interno della Bibbia tra le dieci
piaghe di Egitto; dall'altra, il mondo si è trovato a confrontarsi con un virus
sconosciuto che ha portato morte e distruzione diffondendo angoscia e dolore e
costringendo intere popolazioni a chiudersi nelle proprie case per difendersi
da qualcosa di invisibile ma spaventoso.
La scelta della farfalla Monarca, come simbolo di resilienza
e coraggio, deriva dall'osservazione dei cicli metamorfici che conduce
l'animale dalla condizione di bruco a quella di larva ed infine di farfalla che
spinge ad una riflessione sulla propria trasformazione spirituale attraverso un
processo di trasformazione, ricostruzione ed evoluzione con spirito di
adattamento. Nel percorso della loro stupefacente migrazione questa specie
attraversa ben quattro generazioni. In Messico viene conferito alla farfalla
Monarca il ruolo di messaggero del mondo spirituale indicando il ritorno delle
anime perdute. In occasione di "el dia de los muertos" si pensa che
le farfalle Monarca guidino le anime dei defunti nel giorno in cui il confine
tra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottiglia.
I soggetti di quest'opera sono realizzati con l'alluminio
delle lastre tipografiche del giornale "Umanità Nova", storica
rivista anarchica della città di Carrara. All'interno della base della scultura
vi sono i meccanismi che muovono i due gruppi. Le locuste avanzano grazie al
riutilizzo del motore del tergicristallo di un'automobile e le farfalle
prendono il volo per mezzo di un doppiofondo che si alza in una successione di
movimento gestita dalla temporizzazione e da sensori di movimento. L'opera
prevede una alimentazione elettrica.