Quest'opera fa parte del ciclo "Cornici Complesse"
Le cornici sono una serie di opere incentrate sul concetto dell'inversione del mondo reale (esterno) con il mondo immaginario (interno) delle opere pittoriche. Il termine deriva dal concetto matematico del numero complesso formato dalla parte reale e dalla parte immaginaria.
L'inversione avviene attraverso il taglio di una cornice lungo uno spigolo e l'ipotetico ripiegamento planare su se stessa. Il risultato è che la parte interna, il dipinto, diventa tutto ciò che circonda la cornice fino a rappresentare l'intero universo mentre il reale che circondava il quadro viene racchiuso all'interno della cornice complessa e viene rappresentato dalla capacità riflettente dello specchio.
La rottura della parte immaginaria e la concentrazione della parte reale in uno spazio limitato enfatizza da un lato la razionalità con la sua ricerca della comprensione del reale con una teoria del tutto che è sfuggente e inafferrabile come la ricerca del proprio io e dall'altra parte la realtà che oggi, tra nuove tecnologie, pandemie, odio razziale e quant'altro, è sempre più un'immagine densa di innumerevoli significati complessi da cogliere come la nostra componente irrazionale.
La cornice adesso piegata, non sul piano ma lavorando nello spazio al modo di Moebius, mi dà la possibilità di creare qualcosa di assoluto mostrando sempre la stessa faccia.
Ogni opera d'arte deve essere contestualizzata e necessita di un ambiente reale nel quale essere collocata. Viceversa ogni ambiente è in grado di ospitare un'opera d'arte. Se è vero che sulle pareti delle caverne l'uomo primitivo sente l'esigenza di incidere delle raffigurazioni è anche vero che c'è un ambiente in grado di accogliere questo bisogno. In questo contesto l'ambiente cambia il suo status da semplice ricovero a spazio evocativo in cui l'immagine regna sovrana. A questo punto possiamo affermare che l'opera d'arte e l'ambiente siano l'uno legato all'altro ma appartenenti a due "mondi" diversi. Matematicamente è come avere a che fare con i numeri complessi per identificare i quali è necessario attribuire una parte reale e una parte immaginaria (es: 3 + 7i dove 3 è la componente reale e 7 quella immaginaria, "i" è tale che moltiplicato per se stesso dà -1). Il contesto caverna-graffito, parete-dipinto, museo-opere d'arte è un numero complesso che si estende dall'insieme dei numeri Reali perchè ha bisogno di una componente Immaginaria per poter espandere la capacità di calcolo e di conseguenza avere il potenziale per descrivere i fenomeni che solo con i numeri reali non è possibile fare. Il confine tra parte reale (ambiente) e parte immaginaria (opera d'arte) può non esserci come nel caso delle tele senza cornice oppure esserci; la cornice.
Piegando su se stessa la cornice nel modo di Moebius dalla parte dell'opera d'arte io creo una cornice dal cui bordo può partire solo l'opera d'arte per esempio la tela. Fisicamente questo è impossibile da realizzare per cui la cornice realizzata rappresenta l'ambiente immaginario assoluto, non contemplando la parte rivolta al reale, privato del mondo esterno. E 'l'essenza dell'opera d'arte, l'opera d'arte pura. Creare quest'opera permette di separare il mondo Immaginario da quello Reale.