Quest'opera fa parte del ciclo "Cornici Complesse"
Le cornici complesse sono una serie di opere incentrate sul concetto dell'inversione del mondo reale (esterno) con il mondo immaginario (interno) delle opere pittoriche. Il termine complesse deriva dal concetto matematico di numero complesso formato dalla parte reale e dalla parte immaginaria.
L'inversione avviene attraverso il taglio di una cornice lungo uno spigolo e l'ipotetico ripiegamento planare su se stessa. Il risultato è che la parte interna, il dipinto, diventa tutto ciò che circonda la cornice fino a rappresentare l'intero universo mentre il reale che circondava il quadro viene racchiuso all'interno della cornice complessa e viene rappresentato dalla capacità riflettente dello specchio.
La rottura della parte immaginaria e la concentrazione della parte reale in uno spazio limitato enfatizza da un lato la razionalità con la sua ricerca della comprensione del reale con una teoria del tutto che è sfuggente e inafferrabile come la ricerca del proprio io e dall'altra parte la realtà che oggi, tra nuove tecnologie, pandemie, odio razziale e quant'altro, è sempre più un'immagine densa di innumerevoli significati complessi da cogliere come la nostra componente irrazionale.
Per la Cornice Complessa 1:
l'operazione di inversione ha fatto sì che all'esterno dell'opera vi sia la tela dipinta che adesso rappresenta la realtà che ci circonda; questa è diventata la parte immaginaria. Oggi più che mai ciò che si vede è di difficile interpretazione, i fatti che accadono sono sempre più spesso così assurdi o così fantastici al punto da non crederli reali. Quante volte ci è capitato di osservare fatti reali e non credere che siano tali, di restare stupiti e increduli ad esempio di fronte all'uccisione in diretta di un uomo per soffocamento. Il vetro che prima copriva la tela come a proteggerla e in qualche modo posto a custode dei segreti in essa contenuti adesso si è rotto nel passaggio dell'inversione evidenziando tutta la drammaticità dell'evento.
La realtà si è concentrata nel centro della cornice e ci viene restituita illusoriamente attraverso uno specchio nel quale si osserva il proprio volto immerso in ciò che ci circonda. La realtà sono io, spettatore, con la mia capacità di comprensione limitata.