Gesso e legno (60pz.)
Nella serie “BLA BLA BLA” le parti testuali “BLA” sono utilizzate e ripetute
potenzialmente all’infinito con la volontà di sottolineare come quanto spesso il
discorso attorno all’arte sia fatto proprio di inutili chiacchiere.
Dagli artisti, ai critici, ai collezionisti, ai galleristi - tutti sembrano essere complici di un
discorso ripetitivo e fatiscente sull’arte, soprattutto quella contemporanea, dove tutto è
permesso e concesso senza alcuna apparente struttura critica.
Le forme utilizzate: dal quadrato al rettangolo incrementano
questo perpetuo reiterarsi nella costituzione dell’opera contemporanea.
Repliche continue sul nulla, un discorso apparentemente nichilista ma quantomai attuale.
“BLA BLA BLA” - espressione onomatopeica di uso internazionale volta ad indicare un
chiacchiericcio sterile, vacuo, senza alcun peso è qui ripetuto in maniera isterica - l’opera
d’arte nella sua ormai consumata e consunta, forse vetusta, riproducibilità tecnica fa
di sé oggetto di scherno, “parole, parole, parole” - tante belle parole che tendono
sempre di più ad allontanare un vasto pubblico a favore di intellettualismi circoscritti.
Parole che ornano ma non riflettono.