Dallo
chevron alle muqarnas; dallo stile cosmatesco delle tarsie arabe alle maioliche
settecentesche, nasce Aziz: una seduta outdoor, fusione di stili che hanno
permeato la cultura e le tradizioni della Sicilia. La seduta si configura come
un intervento contemporaneo all’interno di possibili spazi urbani,
intercettando idealmente, tutti gli stilemi che nel corso dei secoli hanno
forgiato l’immaginario, la cultura e l’identità siciliana. Nell’alchimia tra
elementi materiali e metafisici, la seduta diviene una meridiana: nel dialogo
tra sé e la sua ombra. Concepita in acciaio corten, ma adattabile anche ad una
lavorazione con resine epossidiche o ABS resistenti alle elevate temperature ed
in altro materiale , è frutto di un rapporto aureo, oltreché stereometrico in
quanto restituisce il significante delle matrici formali che idealmente si
svelano con l’intervento della luce, in un dinamico confronto con il territorio
di cui diviene interlocutrice privilegiata. La seduta con le sue ombre assume,
infatti, un significato evocativo, quest’ultime, ben disegnate, bidimensionali,
piane, rarefatte e silenziose ci raccontano chi siamo stati e da dove veniamo,
i popoli che in Sicilia hanno lasciato un segno evidente del loro passaggio,
come quello arabo che in circa due secoli di permanenza, ha saputo donare
ricchezza, prosperità e profonda innovazione culturale. AZIZ è una sineddoche
spaziale ed emotiva: ci racconta la nostra cultura fatta di intrecci e
geometrie, in una sintesi di perfezione e armoniosa bellezza .
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From the chevron to the muqarnas; from the cosmatesque style of Arab inlays to eighteenth-century majolica, Aziz was born: an outdoor seat, a fusion of styles that have permeated the culture and traditions of Sicily. The seat is configured as a contemporary intervention within possible urban spaces, ideally intercepting all the styles that have forged Sicilian imagination, culture and identity over the centuries. In the alchemy between material and metaphysical elements, the seat becomes a sundial: in the dialogue between itself and its shadow. Conceived in Corten steel, but also adaptable to be worked with epoxy resins or ABS resistant to high temperatures and in other materials, it is the result of a golden relationship, as well as a stereometric one, in that it restores the significance of the formal matrices that ideally reveal themselves with the intervention of light, in a dynamic confrontation with the territory of which it becomes the privileged interlocutor. In fact, the seat with its shadows takes on an evocative meaning, these well-drawn, two-dimensional, flat, rarefied and silent shadows tell us who we have been and where we come from, the peoples who have left a clear sign of their passage in Sicily, such as the Arabs who, in around two centuries of permanence, have been able to bestow wealth, prosperity and profound cultural innovation. AZIZ is a spatial and emotional synecdoche: it tells us about our culture made of intertwining and geometry, in a synthesis of perfection and harmonious beauty.