Material: Tubi in polietilene, frammenti di carrozzeria di automobile, su rete elettrosaldata in ferro
ARMONIA DEL CAOS, 2020
Trascorriamo la vita nel continuo tentativo di opporci all’Entropia, con risultati provvisori e comunque irrilevanti, rispetto al caos irreversibile verso cui tende l’Universo.
Eppure vi è un fascino, per chi lo sa cogliere, nel degrado e nel collasso della materia.
Nell’ambito dell’arte contemporanea è spesso il disordine e il disequilibrio a generare le immagini più potenti, in antitesi con l’ordine e l’armonia che hanno reso immortale l’arte classica.
Tra le maglie modulari di una rete metallica si intesse un groviglio di materiali di recupero, che tendono a rarefarsi in caduta libera. I tubi usurati in polietilene, ancora in grado di disporsi in armoniche curvature, perdono gradualmente la presa, scivolando a terra.
Frammenti di carrozzeria di auto incidentate si insinuano tra le loro spire innescando e forse accelerando, l’inevitabile processo termodinamico proprio dell’Entropia.
HARMONY OF CHAOS, 2020
We spend our lives in the continuous attempt to oppose Entropy, with temporary and irrelevant results, compared to the irreversible chaos towards which the Universe tends.
Yet there is a fascination, for those who can grasp it, in the decay and collapse of matter.
In contemporary art it is often disorder and disequilibrium that generate the most powerful images, in antithesis to the order and harmony that have made classical art immortal.
Between the modular meshes of a wire mesh is a tangle of recycled materials, which tend to thin out in free fall. The worn polyethylene pipes, still able to arrange themselves in harmonious curves, gradually lose their grip, sliding to the ground.
Fragments of bodywork from crashed cars creep into their coils, triggering and perhaps accelerating the inevitable thermodynamic process of Entropy.