Lo spago annodato definisce le forme e le caratteristiche anatomiche (talvolta vere, altre volte reinterpretate) di dodici animali che compongono una struttura unica (Arca). Gli animali, da contenuti diventano contenitore, questi, dall'aspetto disidratato, a metà tra ossa e pelle diventano disegni nello spazio, mentre gli ancoraggi permettono alla forza di gravità di restituirne le masse, tanto da restituire al "groviglio", ad uno sguardo più attento, la definizione dei diversi soggetti. Lo spago utilizzato è annodato, sommato nodo su nodo su di una traccia iniziale costruita su di una base (cerchio disegnato su di una parete) di 180 cm di diametro. Gli animali sono stati studiati uno per uno con numerosi disegni preparatori dopo un soggiorno di alcuni mesi al Museo Naturale (Museo dei Fisiocritici) di Siena su reperti tassodermizzati presenti nelle sale ottocentesche, prima della pandemia. L'Arca corrisponde, nelle mie intenzioni, ad un cosmo caotico (groviglio) dove le forme riconoscibili, familiari, restituiscono le regole di un caos che in realtà si rivela armonico e regolato da condizioni ben definite, ora rilevate. Il lavoro, costruito nel corso di mesi di lavoro, con un tempo dedicato molto lungo, quasi interminabile è, reso concreto dalle piaghe delle mani che cercano di accompagnare le tensioni delle corde, tensione di un mondo colpito da piaghe sempre più profonde.