L’opera “=“ di POT è la materializzazione della poesia “=“ dello stesso artista.
L’intento, sia della poesia che dell’opera, è evidenziare come due segmenti, presi su due linee parallele differenti, possano condividere comunque un percorso comune esclusivamente se affiancati, per scelta.
Ciò metaforicamente simboleggia la scelta di un percorso comune anche nella vita.
Nell’opera, i due segmenti sono evidenziati in negativo sulle bacchette di ferro che si tangono nel punto di infinito ♾, rappresentato dai due pumi di marmo coricati. In tal modo, l’artista esaspera il senso di tridimensionalità, servendosi delle bacchette come rette parallele che convergono e si tangono nel punto di infinito, che in prospettiva è il punto di fuga/fuoco.
L’artista non tralascia la poesia da cui la scultura ha preso spunto e la richiama, incidendola specchiata al di sotto della base su cui poggia la stessa opera. Ciò permette, tramite l’alzata delle colonne ed il gioco dello specchio posto sulla base inferiore della struttura, di leggere la poesia nel giusto verso, creando un link tra l’autore, l’opera e chi la mira, che si avvicinerà incuriosito nei pressi della scultura per leggere il testo completo riflesso nello specchio.