Quest'opera riflette sullo sguardo, sulla visione.
A volte siamo portati a guardare le cose secondo una prospettiva personale che non ci permette di osservare a fondo la realtà.
La propria cultura e l’esperienza condizionano il nostro sguardo che a sua volta influisce sulla relazione tra noi e ciò che vediamo creando una barriera che è tanto forte quanto invisibile. Un filtro che deforma la visione, restituendoci una realtà distorta.
Se volessimo materializzare questa barriera, averne un’immagine in forma di oggetto, questa sarebbe trasparente come il vetro e dura come il cemento ma comunque suscettibile al cambiamento: appare una rottura che crepa il filtro e ne svela la presenza, lasciando spazio ad una nuova coscienza.