Scanning light #51B has been created by scanning coloured gelatines used in lighting technology. The heat from halogen lamps deformed the plastic surface, resulting an irregular shape.
To capture the image, instead of a camera, it has been used a flatbed scanner with an open-top CCD sensor. However, this approach offered less control because of the automatic focus. The three-dimensionality of the scanned object (which means the coloured jellies), leds to a variable image. The final result is an outcome of a scan where both the scanner light and the ambient light generate multiple reflections, which are intentionally sought on the surface.
The noise of the digital image, added to dust grains, scratches and several other elements on the scanner surface glass, have become part of the artwork texture itself. This texture adds a pictorial appeal to the work, giving a unique and fascinating aesthetic.
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L'opera Scanning light 51A è parte integrante della serie Scanning light. L'opera è stata realizzata scansionando alcune gelatine colorate che si usano nell’illuminotecnica. Il calore di alcune lampade alogene ne ha deformato la superficie plastica rendendola così non più planare.
Al posto della macchina fotografica si è scelto di utilizzare uno scanner piano con sensore CCD a coperchio aperto per acquisire l'immagine. Lo scanner offre un controllo minore rispetto ad una reflex poiché la messa a fuoco è automatica e la tridimensionalità dell'oggetto da scansionere (le gelatine colorate) restituisce un'immagine variabile. Il risultato è l’esito di una scansione in cui la luce dello scanner e la luce ambiente hanno generato molteplici riflessi volutamente ricercarti sulla superfici. Il rumore digitale delle immagini, così come i granelli di polvere, i graffi e altri elementi presenti sulla superficie del vetro dello scanner diventano parte di una texture dal richiamo pittorico. L'immagine vuole anche richiamare la rifrazione luminosa che si genera sull'acqua.