Nella serie fotografica "Io baro", un cofano funebre, è adoperato in contesti e con funzioni inusuali. Le scene prive d'ambientazione su sfondo bianco ne accentuano l'effetto straniante e di sospensione. La morte può essere ironizzata, ridimensionata, al punto da essere inclusa nel nostro quotidiano domestico, e comparire come un elemento d'arredo: una "bara da bagno" in cui una donna placidamente è intenta a lavarsi, una madia su cui preparare il pane o un divano su cui distendersi.