Giulia Barone
Il vuoto è fertile,
2022
105 cianotipie virate 9x9cm, installate con spilli;
“È possibile che durante l'esperienza alcuni bruchi o farfalle non completino la trasformazione, può succedere, è il ciclo della vita. In natura solo 1 bruco su 50 riesce a diventare farfalla.
La mia persona è in dubbio. E' possibile che durante l'esperienza non completi la trasformazione, può succedere, è il ciclo della vita.
La trasformazione è entusiasmante e destabilizzante al tempo stesso, improcrastinabilmente necessaria.
Il vuoto è fertile verte in primis sulla presa di coscienza e sulla preparazione dell'arrivo del nulla.
Il momento che posticipa un cambiamento e ne anticipa un altro. Si stanzia lì.
Il tempo necessario diviene condizione a priori così che il pieno (i fenomeni, le cose) possa esistere e operare.
In secundis tratta di μίμησις: incapace di abbandonarmi al cambiamento e al fruire, mi rimetto a voi, regina delle metamorfosi, vi imito. Insegnatemi a rispettare il tempo.
Per l'occasione ho dunque deciso di raggiungere il mio ultimo progetto fotografico:
“Il vuoto è fertile”
composto da 105 cianotipie virate, che raccontano la vita di una farfalla: la trasformazione, l'attesa.
Per 2 mesi ho allevato la Cavolaia Maggiore, la specie che più mi tocca, data la sua semplicità estetica.
Ho osservato, rispettato e curato la vita di cinque bruchi .
Ho studiato i loro movimenti e le loro dinamiche, rassicurata dal fatto che questi piccoli esseri erano semplicemente in linea con il loro stessi.
Mutavano e crescevano senza paura, come se sapessero di essere al mondo per un solo motivo.