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The dice comes from my humble and personal vision which consists of the link between the origin of language and three-dimensionality.
The idea is understood as the awareness of the surface on which we live and move, subject to the force of the earth's gravity.
The 6 signs on the dice have the characteristic of being directional: therefore there is one that points forwards, one backwards, another to the left and the other to the right, one upwards and one downwards, so at each play we will have a specific direction to go in.
The work, which consists of an analog photographic print with the dice and the hand in real size, allows me to reproduce the sensation of how much reality is not totally possessed.
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Il dado nasce da una mia modesta e personale visione che consiste nel legame tra origine del linguaggio e tridimensionalità.
l’idea è intesa come la consapevolezza della superficie su cui noi viviamo e ci muoviamo, assoggettati alla forza di gravità terrestre.
I 6 segni sul dado hanno la caratteristica di essere direzionali: quindi ce ne è una che indica in avanti, uno indietro, un’altro a sinistra e l’altro a destra, uno verso l’alto e uno verso il basso, per cui ad ogni giocata avremo una direzione specifica verso cui andare.
Il lavoro, che consiste in una stampa fotografia analogica con il dado e la mano in dimensioni reali, mi permette di riprodurre la sensazione di quanto la realtà non sia totalmente posseduta.