"Esistono suoni che corrispondono a ferite. Si tratta di una forma di controllo esercitata con la parola, un’influenza invisibile che impone... Read More
"Esistono suoni che corrispondono a ferite. Si tratta di una forma di controllo esercitata con la parola, un’influenza invisibile che impone credenze determinando un condizionamento sulla nostra vita. Attraverso il corpo e il marmo, questa performance rende visibili, leggibili e modificabili questi segni profondi." Corinna Conci
"Per chi crede nella consistenza effimera della parola detta, presto svanita nell’etere; per chi ha sempre sostenuto che lo scritto fa aggio sull’orale, e ha fatto proprio il proverbio latino verba volant, scripta manent, è invitato alla perfomance Armi bianche di Sara Ciuffetta e Maria Claudia Farina alla sala del Novecento dei Musei Civici – Casa degli Umiliati. Trovandosi in questo frangente verrà infastidito dal fragore emesso dalla pietra abrasiva sulla lastra di marmo per cancellare le parole di offesa ivi incise. Un esercizio meccanico, iterato e faticoso, che dà l’idea di quanto costi ripulire la superficie, riportandola al suo originario candore. Il visitatore verrà anche spiazzato dal corpo di una donna seminuda e imbrattata da scritte ingiuriose. Sono ovunque e stese col pennarello indelebile, lasciando alla propria pelle la capacità di assorbirle. Un processo di assimilazione e trasformazione lenta, quello che resta è il tavolo di marmo abraso. Le parole sono armi bianche, possono ferire, andare in profondità, ma senza spargimento di sangue. La violenza verbale provoca ferite subdole, invisibili, con tempi di cicatrizzazione assai più lunghi di quelli attuati dalla cute. Solo parole inconsistenti come il suono ma letali come pietre." Daniele Astrologo