"Nel 1950, all'età di 62 anni, Albers iniziò quella che sarebbe diventata la sua serie di firma, l'omaggio al quadrato. Nei successivi 26 anni, fino alla sua morte nel 1976, ha prodotto centinaia di variazioni sullo schema compositivo di base di tre o quattro quadrati inseriti l'uno nell'altro, con i quadrati leggermente gravitanti verso il bordo inferiore. Quella che a prima vista può sembrare una cornice concettuale molto ristretta si rivela di straordinaria complessità percettiva. "Hanno tutti tavolozze diverse e, quindi, per così dire, climi diversi. La scelta dei colori utilizzati, così come il loro ordine, è finalizzata a un'interazione - influenzandosi e cambiandosi a vicenda avanti e indietro. sentimento cambiano da pittura a pittura senza alcuna "scrittura a mano "aggiuntiva o, cosiddetta, consistenza."
Ronald Alley, Catalogue of the Tate Gallery's Collection of Modern Art other than Works by British Artists , Tate Gallery and Sotheby Parke-Bernet, London 1981, pp.6-7, riproduced p.6
I lavori "Who is the Savage Now" si confronta volutamente con il formato quadrato, iniziato quasi inconsapevolmente su un formato analogo a quello scelto da Albers nel lontano 1950. I contenuti formali si perdono a distanza ravvicinata assumendo quell'iterazione percettiva limitata a semplici contrasti cromatici, complementari o simultanei.
L'esercizio della pittura, fortemente
caratterizzato nel periodo del lockdown, ricorre al semplice esercizio della
contrapposizione di colori. Non è semplice trasposizione di soggetti
naturalistici o astratti, bensì un paradigma o "episteme" che prende
forma solo allontanandosi, prendendo le distanze dalla realtà per cogliere
l'insieme e interpretarne il significato celato dai pixels, per affrancarsi
nella fantasia, unico rifugio congeniale.
La distanza del Flaneur baudelairiano ci consente di cogliere gli aspetti inaccessibili e comportamentali della folla, pur esprimendo i valori tipici dell'estetica relazionale del "semionauta": "il creatore di percorsi in un paesaggio di segni. Abitanti di un mondo frammentato nel quale gli gli oggetti e le forme escono dal letto della loro cultura originaria per disseminarsi nello spazio globale (…) alla ricerca di connessioni da stabilire ".