Compongo un inno alla vita. Sulla tela bianca, simbolo di innocenza, un orologio nero viene scomposto nei suoi ingranaggi.
Alcune “frustate” di colore oro colpiscono e rompono l’orologio, simbolo del tempo meccanico e della sua frenesia, per recuperare un tempo naturale, il ritmo della vita.
Dagli ingranaggi decostruiti infatti, si sprigionano e si mescolano vivaci colori: il fucsia, il rosa, il giallo esprimono l’energia dirompente, la potenza e il fascino della vita. Anche nei tempi più bui, nel tempo del covid, delle guerre, delle dittature, delle più cruenti violenze, l’istinto alla vita urla dal cuore, ruggisce, protesta; la vita si ribella alla morte, è la gioia che canta dove è imposto il silenzio, è la speranza che non muore sotto le macerie della distruzione; la vita si veste di gioia e illumina le notti più buie, porta il carnevale negli inverni più freddi, accende di danze le piazze più vuote.
Celebro così la vita con un inno a colori, che grida con gioia “Viva la Vida!”