L'esordio, come spesso accade per i predestinati, non fu dei migliori. I più conservatori, restii alle novità, lo disprezzarono, storcendo... Read More
L'esordio, come spesso accade per i predestinati, non fu dei migliori. I più conservatori, restii alle novità, lo disprezzarono, storcendo il naso davanti alle sue “stranezze”. >. Cos'è? Nient'altro che la massima espressione della tecnica difensiva sull'anello. Braccia a penzoloni sui fianchi o, ancora peggio, dietro la schiena, spalle in avanti, testa china ed incassata. La musica cominciava quando i mancati jab e ganci degli avversari pro ducevano carezze di vento sul suo viso. Pugni a vuoto e l'avversario era finito. Questa era NICOLINO LOCCHE, “El Intocable”, l'idolo delle folli notti al "Lunapark" di Buenos Aires; si addor mentava e si svegliava senza ansia, cinque minuti prima di salire sul ring. Il tempo di una piccola “siesta” nella compagnia dell'immancabile “cigarillo traicionero”. Contro il tabacco ha sempre perso, contro i suoi avversari quasi mai.