L'opera esprime quel senso di abbandono ad una nuova vita. Il soggetto dal corpo umano e la testa animale non subisce la gravità perché è in una nuova realtà a cui giunge, forse, volando o forse salendo una scala di cui ormai ci restano soltanto dei bulloni e due pezzi di legno. La sua testa ha le sembianze di un uccello che esso stesso si chiama Eremita, e vuole chiaramente rappresentare la sua nuova condizione: una condizione fondamentale per ognuno di noi, una condizione di riflessione, solitudine e nuova consapevolezza.